Monclassic. Si decide alle 9 del mattino del giorno stesso di andarci. "Corri anche tu, sono 6Km, non hai scuse".
Nel riscaldamento provo il percorso. E' duro, c'è salita, è sconnesso. Se lo sa mi uccide.
Poi alla macchina minimizzo. "C'è un po' di bosco, ma te la cavi. Dopo l'arrivo vengo a prenderti e la finiamo assieme".
Si va, si termina, ti recupero. Sei pimpante, "attaccata a un treno". Dici che il percorso ti sta piacendo e allora io me la rido sotto i baffi.
Non facevi una gara da una vita, ma la boxe ti ha dato forza e il fondo da maratoneta è rimasto.
Corri senza problemi anche lo strappo finale e via sotto l'arco d'arrivo.
Bertonata alle gare. E adesso via a farne una dietro l'altra, come me.
Pensieri a sensazioni
Blog semi-serio di Michele Belluschi
sabato 19 maggio 2018
lunedì 13 febbraio 2017
14/02
A volte mi dici: siamo due mondi a parte
Tu bella, io....
Tu espansiva, io riservato
Tu sempre caldo, io sempre freddo
Tu lingue, io numeri
Tu maratoneta, io a data da destinarsi
Tu città, io campagna
Tu Rihanna, io Drake
Tu amante di feste e ricorrenze, io "sono giorni come
gli altri".
Eppure, in qualche modo, il punto di incontro c'è e ci sarà
sempre.
Come oggi, dove vado a togliere la polvere a questo blog per
dirti: Buon San Valentino, ti amo.
martedì 16 giugno 2015
Merate, la strada che mi piace
Quasi tre mesi dall'ultimo post. In mezzo tante belle cose,
che magari andrò a riassumere prossimamente.
Oggi voglio spendere qualche parola sulla gara su strada
andata in scena sabato sera a Merate (LC).
"MeraTENight", prima edizione di una gara che
debutta con un montepremi da leoni. 3100 euro complessivi da ripartire tra
uomini e donne.
Una primula nel deserto scenario del podismo lombardo, dove
crescono come funghi manifestazioni volte in primo luogo a fare cassa sulle
spalle degli atleti.
Una gara che, appena saputo, ho cerchiato subito nel
calendario. Perché manifestazioni del genere vanno onorate per rispetto di
organizzatori che mettono in primo piano gli atleti, incentivano l'agonismo e
la crescita delle prestazioni.
E' stato un piacevole ritorno al passato. Quello che non ho
mai vissuto. Quello in cui gare del genere erano la regola, non l'eccezione, e
permettevano agli atleti di implementare i giri del motore da far poi esplodere
in pista.
Una bella kermesse. 7 giri di giostra su un circuito
cittadino abbastanza nervoso, privo di grosse difficoltà altimetriche.
Non è stata tra le mie migliori gare stagionali, anche
complice uno stato di forma che a giugno mi presenta spesso il conto della
fatica, ma mi son difeso con un buon 4^ posto finale, 2^ italiano dietro Nasef.
Ma non è della mia gara che voglio parlare, quanto piuttosto
della gara in sé.
I numeri quantitativi non l'hanno premiata e lo immaginavo.
81 partenti complessivi, ripartiti nelle tre gare di giornata:
quella dei master over 45, delle donne e infine degli assoluti fino ai 44 anni.
Una miseria se rapportata a molte gare dei centri urbani
milanesi, dove fanno 100 iscritti anche gare del parroco.
Molti amatori, specie quelli di nuova generazione, non amano
le gare a circuito. Più in generale non amano le gare "normali",
quelle su percorsi e distanze facili da divorare ad alta intensità.
Fanno numeri le gare estreme, per chilometraggio o
difficoltà (altimetriche, climatiche ecc.) che offrono un sicuro alibi a chi vi
partecipa. Oppure quelle strane: le rivisitazioni moderne delle gare coi
sacchi.
Molti assoluti non amano invece le gare da "tutti
contro tutti", quelle dove il livello è alto e basta essere in una
giornata negativa per essere spediti nella terza-quarta pagina di TDS.
Mi auguro che gli organizzatori di Merate non si siano fatti
buttare giù dai numeri, uscendo al contrario fieri di aver proposto una
manifestazione "con i coglioni" che ha restituito un buon livello
tecnico, almeno centrato nello scenario podistico degli anni 2010, dove il
ricambio generazionale (mi ci metto ovviamente anch'io) è costantemente più
deficitario.
Voglio tornare a correrci anche nel 2016. Spero sullo stesso
identico percorso. Perché una caratteristica che permette a una gara di
diventare una classica è quella di tenere inalterate più cose possibili. E il
percorso a mio modo di vedere è quello più importante.
I numeri, sia qualitativi sia quantitativi, con alcuni
accorgimenti strategici che sarei felice di condividere con gli organizzatori,
arriveranno. Ne sono certo.
sabato 21 marzo 2015
Un inverno da leone
Oggi è primavera. L'inverno è finito. L'italiano medio
festeggia, io che sono un outlier e amo il clima freddo, magari piovoso, no.
Lasciarsi alle spalle l'inverno quest'anno è ancor più traumatico,
perché quella vissuta da me è stata una vera e propria stagione da leone, in
cui è girato praticamente tutto bene con a consuntivo tantissimi bei momenti in
ogni campo della vita.
E con lo stile schematico introdotto nel post sulla gara di
Oltrona, vado a rivivere le date più belle di quest'inverno.
26/12: Santo Stefano. Dopo un bel Natale trascorso con
famiglia e fidanzata, mi butto nella mischia in un classico appuntamento per i
podisti del territorio comasco: la scalata Albavilla - Alpe del Viceré.
Percorro i primi 500mt con l'amico Francesco Puppi, poi
inizio a sentirmi in stato di grazia. Metto giù il mio ritmo e tiro alla morte
fino all'ultimo metro.
Chiudo in 23'32". Nuovo record della
"manifestazione", primato personale (precedente 24'00") e
soprattutto primato famigliare. Batto il 23'55" registrato da mio padre in
carriera. Almeno in un campo posso dire di essere migliore.
27-28/12: Vacanza a Bielmonte (Biella). Bel posto a 1600mt
di altitudine in un territorio che amo particolarmente, sia per i paesaggi, sia
per le ottime gare che vengono organizzate.
28/12: Gara a Trivero (Biella). Corsa su strada collinare
che avevo già vinto nel 2013, a 14Km da Bielmonte (era tutto programmato :D).
E' un percorso ideale per le mie caratteristiche e riesco a
rivincere la gara, portando a casa anche il traguardo volante.
31/12: Giro pre-Capodanno a Como. Faceva un freddo pazzesco,
bellezza.
04/01: Non si perde tempo e ci si butta nella mischia nella
prima gara della stagione.
Mezza maratona di Annone Brianza.
Ci avevo già corso nel 2012. Divertente constatare come il
percorso di quell'edizione, che battezzai durissimo, non era niente rispetto a
quello che mi ritrovo in questa.
Ma tant'è, su salite da "Liegi" in questo periodo
volo, quindi dopo 2Km percorsi con Rognoni cambio ritmo e vinco in solitaria la
prima gara della stagione con due minuti e mezzo di margine.
11/01: Gara su strada a Casorate Primo. Tapasciata in un
nebbione micidiale. 7Km e qualcosa misti su strada e campagna vinti ad una
media di 3'09" Garmin (ergo...).
A fine gara presento i gemelli Ercoli alla mia fidanzata.
Diverranno super amici :D
17/01: Al XXV Aprile in un allenamento mattutino in pista mi
riscopro in condizione strepitosa.
37 giri di giostra più mezzo di bonus per 15.000mt
nell'unità di misura non "Belluschiana".
Corro in 48'42" a media generale di 3'14"8 senza
mai andare in affanno.
25/01: Mezza maratona di San Gaudenzio a Novara.
Ero carico oltre l'impossibile per rivincere, dato che
proprio in questa gara lo scorso anno avevo conosciuto la mia fidanzata.
Per non sapere ne leggere ne scrivere, parto all'attacco dal
primo metro. Faccio subito il vuoto e mi lancio in un coast to coast solitario
di 21Km, culminato con una vittoria netta con 5 minuti di margine sul secondo.
Mission completed.
27/01: Esce il disco di Mecna. Cannonata.
29/01: Esame di Serie storiche ed economiche. Ultimo esame
da sostenere per laurearmi.
Tensione da campionato del mondo. 3 ore di pura passione, ma
a consuntivo non sbaglio il calcio di rigore decisivo (cit.) spedendo la sfera
sotto la traversa.
01/02: 23 anni. Festeggio il compleanno andando a correre la
mezza maratona di Oggiono. Un paio di giorni prima avevo ricevuto il via libera
dalla squadra per saltare i campionati di società di cross, per defezioni
multiple dei compagni di squadra.
Ad Oggiono trovo una start list carente malgrado ci siano in
palio premi in denaro.
Opto per il "metodo magrebino" e corro 21Km col
freno a mano tarato su un ritmo da 3'25" - 3'30". Massimo rendimento
e minimo sforzo, con a consuntivo la terza vittoria stagionale sulla mezza
maratona.
07/02: Tirata massimale sulla salita di Brunate (fino al
Paese) in un freddo bestiale come piace a me. Primato personale, ma non di
famiglia.
Al ritorno, dopo 2 tentativi a vuoto, trovo anche passaggio
di ritorno a Como in autostop col Bomber "Cone" Donghi.
14-15/02: Weekend a Verona con Daisy.
Due bei giorni rilassanti, il primo a visitare la città e
festeggiare S. Valentino. Il secondo a correre la "duo half marathon"
nell'ambito della mezza maratona di Verona.
22/02: Mezza maratona di Treviglio.
In un contesto molto qualificato pesco il jolly dal mazzo e
corro la mia miglior mezza maratona in carriera per riscontro cronometrico e
qualità di avversari lasciati dietro. Alla fine sono quinto, primo dei bianchi.
Per quanto possa valere in uno scenario sempre più globalizzato.
01/03: Mezza maratona di Lecco.
Mi lancio in una rischiosa combo: in 7 giorni due mezze
maratone tirate a tutta. Va in porto e chiudo secondo battuto solo da Chatbi e
confermandomi nuovamente davanti a Batel, cagnaccio pazzesco sulla distanza
della mezza maratona.
Porto a casa la vittoria finale nella classifica generale
del "Tour dei Laghi", trittico di mezze maratone che comprendeva
anche Annone Brianza e Oggiono oltre quella odierna.
Un bel circuito, da comasco dico che dobbiamo essere
invidiosi dei cugini lecchesi.
08/03: Compleanno di Daisy. Andiamo a festeggiare in una
tapasciata all'interno del Parco di Monza.
Manifestazione da rivedere ma tant'è, l'importante è stare
insieme.
Alla sera ci rifacciamo alla grande con la cena. In
particolare uno scrigno di pane ripieno di pasta ai frutti di mare veramente
super.
15/03: Biella-Piedicavallo, gara classica in salita.
Sarà che mancano 6 giorni alla fine dell'inverno, saranno
soprattutto gli errori commessi nel primo terzo di gara, ma sta di fatto che
esce una gara non da ricordare a lungo. Anche se promuovo la determinazione nel
non mettere la freccia a destra e onorare con un 4^ posto una manifestazione
che merita.
E adesso?
Adesso non si molla un cazzo. Primavera e altri 3 mesi tutti da vivere, probabilmente non con l'intensità e densità di cose positive come quelle invernali, ma tant'è: no problem.
Si riparte dal 24/03. Data di laurea.
mercoledì 24 dicembre 2014
Giornata sospesa dall'essere Belluschi. (For you)
Chi mi conosce sa quanto sia riservato nella fattispecie
sentimentale.
Non sono bravo ad esprimerli in pubblico, tanto meno in rete
o sui social network. O meglio, oltre a non essere bravo, direi proprio che non
mi piace.
Nelle statistiche
personali mi vanto di non aver mai scritto su facebook un "ti voglio
bene";"ti amo" o pubblicato i famosi cuoricini. Ho sempre
compatito chi lo faceva.
Ma....
Questo incipit potrebbe fare supporre ai lettori che sia in
procinto di cambiare "politica aziendale". Beh, non è così.
Continuerò a fare il "duro". Tra virgolette perché sono cosciente che
tale qualifica non si acquisisca certo con i comportamenti sopra esposti, bensì
con altro. Ma tant'è: questo è Michele Belluschi, Signori.
Ma oggi no.
Oggi voglio dedicare una "giornata sospesa" da
questo atteggiamento alla mia ragazza, Daisy. Perché se lo merita. Perché mi
comporto troppe volte come un coglione.
Mi costa tanta fatica rendere pubblico questo scritto, più
di quella che farò a correre la 100Km del Passatore tra X anni, come mi hai chiesto per un potenziale regalo futuro. Spero apprezzerai tanto.
E quindi:
Buon Natale Amore, perché nonostante non creda nell'oggetto
della festa sono contento di passarlo con Te assieme alla mia famiglia.
Ti amo, perché rispetti a 360° il mio carattere come nessuna
prima.
E.... direi basta, perché so che non ti piace leggere
papiri. Quindi chiudo con questo:
Con questa:
E infine con questo:
Un saluto a tutti gli amici.
E vi prego: non infierite coi commenti :)
lunedì 20 ottobre 2014
Decima candelina alla gara di Oltrona
Ritorno a scrivere su questo blog dopo tempi biblici. Ho
dovuto persino cambiare la password dell'account perché non accendendovi da
quasi un anno non la ricordavo più.
Lo faccio per rendere omaggio a una gara del mio territorio
e festeggiare la mia decima partecipazione ad essa.
Si tratta del "Memorial Giovanni Volere" di
Oltrona San Mamette (CO).
Tredici edizioni totali, la prima nel 2002. E in dieci di
esse posso dire "io c'ero", non so se altri possano contare più
presenze di me. Da appassionato di statistiche applicate alle gare, credo che
prossimamente andrò a stabilirlo.
E' una gara relativamente recente, ma dalla struttura
"vecchio stile". Non è stata fortunatamente contaminata dal
"podismo new age", che personalmente odio.
Quello di gare per fighette, tipo Dj ten e colour run.
Quello popolato da atleti sempre più fissati con magliette
tecniche, orologi satellitari, i-pod, integratori, ritmi da rispettare e non
sforare, massaggi.
Quello di che spende una barcata di soldi e va sempre più
piano.
A Oltrona si parte in 60-70 e corrono quasi tutti a
"buon livello". Tra virgolette
perché è un termine sempre contestualizzabile. "Un buon livello" che
ai Keniani fa ridire, ma di valore centrato nello scenario di gare regionali in
Lombardia di questo decennio. Quelli che arrivano più dietro sono magari gli
atleti più anziani che un tempo a loro volta riuscivano a esprimersi a buoni
livelli, anche migliori rispetto a quelli di chi arriva davanti ora.
Gara su circuito cittadino da ripetere più volte, in modo da
generare un minimo coinvolgimento anche nel pubblico. Cronometraggio ancora
alla vecchia maniera, niente chip. Questo non è necessariamente un bene, ma il
pensiero di non andare a gonfiare le tasche delle principali ditte di
cronometraggio sul mercato, che operano prezzi esorbitanti per i servizi
offerti contrasta bene l'eventuale disagio di classifiche che non vengono
pronte in un attimo.
E' una gara che porta ancora rispetto a chi cerca di fare un minimo di agonismo. Un buon
montepremi per i primi classificati non manca mai dalla prima edizione. Una
delle poche gare che mettono in ordine di priorità prima gli atleti e poi gli
eventuali utili, in un panorama sempre più imbarazzante da questo punto di
vista. Crescono come funghi le gare che pensano solo a fare cassa. Sassate da
15-20 euro di iscrizione per un numero complessivo di iscritti che supera certe
volte il migliaio. Poi vai a guardare alla voce "premi" e ti ritrovi
i cesti di banane, offerti a gratis da uno dei tanti sponsor. Per non avere poi
un ordine d'arrivo da corsa parrocchiale, alcuni di questi fenomeni
organizzativi danno qualche soldo sotto banco (in nero of course) a uno / tre
mercenari di turno, che in assenza di avversari fanno la scampagnata della
domenica.
Altri invece non si pongono nemmeno quel problema di
immagine. Chissenefrega dell'ordine d'arrivo, l'importante è aver generato un
bell'utile al termine della manifestazione.
Mi viene in mente in
ordine di tempo la maratona di Carpi, vinta quest'anno con il tempo
imbarazzante di 2h41'. Non erano previsti premi in denaro. Non serve la laurea
in statistica che sono prossimo a prendere per capire che c'è forte
correlazione tra qualità dell'ordine d'arrivo e premi previsti per la gara.
Ho letto su internet di gente incazzata, perché ai loro
tempi con 2h40' non erano arrivati neanche nei primi 100 alla maratona di
Carpi. Non si devono arrabbiare, la maratona che correvano loro non ha nulla a
che vedere con la kermesse di quest'anno. Due manifestazioni diverse.
Ma sto clamorosamente divagando. Torno ad Oltrona e lo
faccio rivivendo le mie dieci partecipazioni a questa manifestazione.
Anno 2003.
Era il primo anno che correvo. Categoria 'esordienti', i più
piccoli in gara. Non ricordo molto di quell'edizione. Eravamo in 5 ed arrivai
secondo, battuto da Aiani, fortissimo in quegli anni. 3 minuti di gara, una
sparata. Sì, adesso, ai tempi sembrava lunghissima.
Anno 2004.
Salto di categoria, tra i 'ragazzi'. Andai molto piano, come
del resto in tutta quella stagione. Mi si ribatterà "perché sei mai andato
forte?". Ed in effetti... Diciamo che relativizzando tutto, quello è stato
sinora l'anno peggiore da quando corro. Poco allenamento come altrettanto poca
la voglia. La fortuna però di essere inserito in un gruppo in cui mi divertivo molto
a sparare cazzate, quindi non c'era il rischio di abbandonare anzitempo
l'attività.
Da notare che nell'ordine d'arrivo solo altri due sono poi
andati avanti. L'amico Francesco Puppi, che mi diede una bella spazzolata e il
vincitore, Michele Fontana, già ai tempi superiore a tutti.
Anno 2005.
Secondo anno tra i 'ragazzi' e netto miglioramento. Ho un
ricordo particolarmente piacevole di quell'edizione perché battendo per la
prima volta in vita mia Andrea Montana, misi in cassaforte a una gara dal
termine la vittoria al 'Trofeo Ripamonti', circuito di 7 gare nella provincia
di Como. Mi sembrava di aver vinto un campionato del mondo.
Anno 2006.
Passaggio nella categoria 'cadetti' e prima vittoria su
queste strade. Ero in un periodo di ottima forma, come mi capita quasi sempre
nel mese di ottobre. Me la giocai in volata con Riccardo Sitta, che ormai da 3
anni non c'è più.
Da sottolineare che si corse per 9 minuti e rotti, che per
gli standard della categoria erano tanti. Già a quei tempi iniziavano a
piacermi le gare di fondo.
Anno 2007.
Secondo anno tra i 'cadetti', in cui bissai la vittoria
dell'anno prima. Volata alla morte con Alessandro Tronconi, che diventerà
qualche anno dopo un grande amico. Riuscii a prevalere di 3 decimi. Conservo
ancora la foto della bagarre finale, scannerizzata fa pena ma è sempre meglio
che niente.
La gara era anche valevole come campionato provinciale di
corsa su strada. Fu il primo titolo che vinsi su quel terreno.
Anno 2008.
Si passa alla categoria 'allievi', ma la solfa non cambia.
Per il terzo anno consecutivo arrivo a giocarmi la gara in volata. Questa volta
però perdo, uccellato da Marcone Masdea. Al terzo posto si classifica il
"coach" Luca Filipas. Credo sia stata proprio quella la gara in cui
iniziai ad affrancare con lui e Tronconi un rapporto ch andava oltre all'essere
semplici avversari in gara.
Anno 2009.
Secondo anno tra gli allievi e prima edizione in maglia
Daini. Un'annata di cui ho tanti bei ricordi, perché il cambio di società
coincise anche con un aumento dell'impegno da dedicare a questo sport. E ciò si
tradusse nei risultati. Passai da 9'29" a 9'02" sui 3000 in quella
stagione. Quell'edizione di Oltrona andò in archivio con una vittoria piuttosto
agevole. L'ultima partecipazione nella bambagia delle categorie, dall'anno
seguente infatti si passerà alla gara con gli assoluti.
Anno 2010
Primo anno juniores e primo anno nella gara assoluta. In
quell'edizione gli organizzatori allungarono la distanza facendola arrivare a
quasi 10Km. Prima era solitamente stata sui 7-8Km. E' una delle poche critiche
che si possono muovere agli organizzatori: non hanno mantenuto nel tempo un
percorso identico di anno in anno da poter confrontare i tempi delle diverse
edizioni.
Feci tutta gara con l'amico Matteo Malinverno, salvo poi
batterlo nella volata per il 6^ posto. A onor del vero la rubai un po', perché
rimasi quasi sempre alla sua ruota per tutta la gara.
Anno 2011
Dopo 8 partecipazioni consecutive nel 2011 non partecipai.
La gara era concomitante coi campionati italiani di mezza maratona a Cremona.
Avrei fatto un'ottima figura, perché proprio a Cremona pescai una gara sopra le
aspettative correndo in 1h09'50".
Anno 2012.
Seconda uscita con gli assoluti. Si corse su un giro
insolito rispetto agli altri anni, allungato di un bel pezzo con una variante
inedita. Fu una gara dal primo metro per il quarto posto. I primi tre erano
imprendibili a priori.
Ne uscì un bel duello con una leggenda del podismo lombardo
come Graziano Zugnoni, che spuntai ancora una volta in volata.
Anno 2013.
Altra assenza. E clamorosamente per lo stesso motivo:
campionato italiano di mezza maratona a Cremona. L'epilogo rispetto al 2011 fu
però diametralmente opposto: pescai una giornata negativa andando prematuramente
in crisi. Ciò mi fece ritirare a metà gara.
Anno 2014.
Decima candelina e quarto posto come nel 2012. Questa volta
però con una concorrenza molto più tosta.
Di sta edizione tra qualche anno ricorderò probabilmente la
sofferenza micidiale dell'ultimo giro. Ero finito, ma son riuscito a raschiare
il barile per mantenere il vantaggio che avevo guadagnato su quelli dietro.domenica 10 novembre 2013
Track & Field Tutor, il progetto di Luca Filipas
Lunedì 25 novembre Luca Filipas presenterà a Casorate Sempione il progetto Track & Field Tutor, nuovo programma di tutoraggio degli allenamenti nato dal desiderio di rinnovare la tradizionale visione dell'allenamento amatoriale.
Appuntamento alle ore 21:00 presso la Sala Civica di Via Verbano 19. Nel Frattempo consiglio di dare un'occhiata al volantino dell'evento per saperne di più.
Appuntamento alle ore 21:00 presso la Sala Civica di Via Verbano 19. Nel Frattempo consiglio di dare un'occhiata al volantino dell'evento per saperne di più.
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