mercoledì 2 gennaio 2013

Bilancio atletico 2012: storia di un "collinare" di prestazioni


31/12 giorno di chiusura dei conti. Deja vu dei tempi di ragioneria, una delle poche cose che ho imparato di economia "pratica" in 5 anni di onorato servizio. Ma citando il grande Danilo D'Amico, miglior professore che abbia mai avuto in 13 anni di scuola, "Nessuno si mette a far quadrare la baracca all'ultimo giorno dell'anno, col bicchiere di spumante sulla scrivania. Lo si fa qualche giorno dopo".
E dunque facciamo questo bilancio con 2 giorni di ritardo, per ciò concerne le questioni atletiche.
Cercherò di usare il dono della sintesi per non annoiare la gente con dettagli che potrebbero riempire d'inchiostro una ventina di foglia A4, ma in ogni caso meno di 3-4 pagine non usciranno. Sulle questioni atletiche perdo il senso della misura.

L'annata 2012 comincia bene, con una forma super ereditata da un eccellente mese di dicembre 2011. Il debutto arriva in data 08/01 nel corso della mezza maratona di Annone Brianza. Chiudo al terzo posto dietro a un Corrado Mortillaro che sta vivendo il miglior periodo atletico della sua vita e all'amico Pietro Colnaghi. Il tempo dice 1h12'25", su un percorso dall'infamità estrema per continui strappi e cambi di ritmo che mortificano il cronometro. In quel periodo infatti era  una formalità per me stare sotto i 70'.
Si prosegue la settimana dopo con il rientro dopo 11 mesi nella specialità dei cross, in quel di Losine (BS). Uscì una prova modesta, con una pesante crisi negli ultimi chilometri.
Mi salirono dubbi sulla bontà della preparazione che stavo seguendo. Dubbi che vennero però fugati nei giorni successivi da ottimi riscontri in allenamento. E la fiducia in vista dei campionati italiani di maratonina a Roma tornò alta.

Il tempo di vincere con buona facilità il cross corto di Casnate davanti all'amico Matteo Salvioni e si arriva al 05/02, data dei campionati regionali di società di cross in quel di Arcisate. Gara da circolino rosso per i Daini, una delle più importanti della stagione.
Gara da uomini duri, con terreno completamente ghiacciato/innevato dopo una settimana di intemperie e termometro che segna -5° alle 13.00, orario di partenza. Nei 35 minuti di gara succede un po' di tutto, con le carte che si rimescolano più volte. Sta di fatto che da terza/quarta squadra favorita sulla carta, andiamo vicinissimi a fare il colpaccio. Arriviamo secondi, staccati di un solo punto dalla corazzata Pro Patria di Professor  Giorgio Rondelli, che si complimenterà in serata per il filo da torcere dato in gara. Lasciamo dietro i rivali della Ginn. Comense, San Rocchino Brescia e Atletica Gavardo. Questo grazie alla vittoria dell'imbattibile Mokraji e di una prova compatta di Alessandro Rocca e mia, che giungiamo rispettivamente 14^ e 15^. Più dietro i compagni Puppi e Chiodini a coprire le spalle per eventuali imprevisti, sempre dietro l'angolo in questo esercizio. A "chiodate in borsa" salteranno fuori un po' di rimpianti da bicchiere mezzo vuoto, per non aver colto una vittoria  mai finita nella bacheca della squadra nel cross lungo. Saremmo entrati nella storia.


 Dopo Arcisate seguono 3 settimane di preparazione certosina per la Roma-Ostia. Tutto va secondo i piani, come quelli di Argand-Gauss e arrivo all'appuntamento nella miglior condizione della mia vita.
La gara gira liscia come l'olio. Il campionato italiano garantisce un livello agonistico impossibile da riscontrare in altre mezze maratone dell'anno: adrenalina a mille e gambe che girano più veloce.
Stamperò il tempo di 1h08'11" togliendomi lo sfizio di battere in volata due atleti che giusto una decina di anni fa erano fissi nei primi 10 delle liste nazionali stagionali: Giuliano Battocletti e Valerio Brignone. A corollario il 5^ posto al campionato italiano Under 23, vinto dall'amico Michele Palamini.


Torno da Roma con l'entusiasmo a mille per aver centrato in pieno l'obiettivo prefissato, ma l'aleatorietà negativa è dietro l'angolo per ricordarmi che in atletica non esistono eroi che vanno forte (in base al proprio potenziale) 12 mesi su 12 all'anno.
Una settimana dopo (04/03) si corrono i campionati italiani di società di cross in quel di Correggio (RE). Una cervellotica stesura del calendario ha infatti permesso di concentrare in una settimana 2 fra gli appuntamenti più importanti della stagione degli uomini di fondo.
Arrivo a Correggio con le "ossa rotte" dalle fatiche della Roma-Ostia. Gambe e cuore non hanno recuperato ancora del tutto gli sforzi nonostante in settimana abbia pensato solo a recuperare freschezza con corse a sensazioni.
La gara sarà un inferno vissuto poche volte in carriera. Entro subito in difficoltà e già dopo 2 chilometri  avrei una voglia matta di mettere la freccia e ritirarmi. Ma sarebbe stata un'offesa alla società, tanto più che siamo in gara con una formazione rimaneggiata a causa della pesantissima assenza di Mokraji. Stringo i denti e chiudo in autentico calvario oltre la 100^ posizione. Anche a squadre andiamo male, finendo oltre il 30^ posto nonostante un'ottima prova del compagno Rocca.

Il cross di Correggio diventa lo spartiacque della stagione 2012. Il fuori giri subito in gara mi presenta un conto salatissimo. Mi saltano gli equilibri a livello di postura e nel giro di un paio di settimane iniziano a subentrare problemi fisici che diventano in modo pressoché immediato invalidanti.
Entro nel periodo atletico più difficile della mia vita, dove ogni tentativo di ripresa è vano. A metà aprile capisco che dovrò scordarmi qualsivoglia velleità agonistica per la prima parte di stagione in pista.
Con una fatica immane, esco ufficialmente dal tunnel in data 19 maggio, quando per la prima volta riesco a correre senza un dolore.
Sono a posto fisicamente, ma mi ritrovo a fare i conti con una forma imbarazzante regredita ai tempi di primo anno allievo. Dopo una settimana, infatti, corro 15Km di medio sul circuito di riferimento. Il cronometro decreta impietosamente 55'25" alla media di 3'41"7. Dieci giorni prima della Roma-Ostia svolsi a parità di fatica il medesimo lavoro correndo in 49'46" alla media di 3'19"0.

Seguiranno due mesi, quelli di giugno e luglio, passati a cercare di risalire dall'inferno in cui ero sprofondato. Saranno mesi da purgatorio, caratterizzati da gare su strada di secondo piano  per ritrovare il feeling con la competizione. Solo una gara importante, in data 29 giugno a Lecco, nell'ambito dei campionati regionali di corsa su strada.
Per come era messa la forma, vado meglio del previsto, con una prova più che sufficiente. Batto avversari che in quel periodo giravano decisamente meglio di me. Sul finale arrivo vicino a prendere l'amico Simone Pessina, incappato in una giornata negativa. A corollario esce fuori anche la vittoria del titolo regionale Under 23, in un podio tutto Daini completato dagli amici Francesco Puppi e Federico Chiodini.


Si arriva ad agosto e come di consueto mi reco a Livigno per allenarmi in altura. Ritrovo pian piano le sensazioni pre-infortunio e porto a casa lavori molto proficui, allenandomi spesso con grandi atleti. Tra questi, avrò modo di conoscere bene Mimmo Ricatti con cui nascerà un buon rapporto che lo porterà a presenziare al 10.000mt organizzato dalla mia società a metà settembre.
Prima di congedarmi, corro in altura il Giro dei Laghi di Cancano. 19Km. Uscirà una buona prova, che mi vedrà al quarto posto fino a più di metà gara, per poi pagare dazio sul finale raggiunto e sorpassato da Migidio Bourifa e Luca Sanna.


Dopo l'altura mi sento subito bene e c'è l'occasione di dimostrarlo alla Cittiglio-Vararo, gara su strada in salita (8%) dall'albo d'oro pesante. Tre vittorie anche per mio padre. Ai nastri di partenza mi ritrovo Paolo Finesso e so già che correrò per il secondo posto. Ma gli allenamenti in salita svolti a Livigno clamorosamente ribaltano le carte in tavola. Sui tornanti varesini, mi sento un toro come poche volte in vita mia e poco prima di metà gara raggiungo e sorpasso Finesso andando a vincere con quasi 30 secondi di margine.
Ho il tempo di concedermi una lunga esultanza dedicando la vittoria a mio nonno, scomparso in circostanze tragiche giusto 3 settimane prima.


Dopo Vararo, è tempo di tornare finalmente in pista. Il rientro è fissato per il 06/09 nel 5000mt di Brescia, ma per una serie di circostanze aleatorie sono costretto all'ultimo a dare forfait.
Ritorno quindi in una gara in pista dopo una clamorosa assenza di 14 mesi, proprio nella gara di casa: il 10.000mt di Carate Brianza il 15/09, di cui sono stato il primo promotore.  Il rientro dopo una vita, mi regala però sensazioni strane e nel corso della gara non riesco ad esprimermi come voglio. Chiudo in 32'10"1, che rappresenta comunque il mio nuovo personale sulla distanza. La gara sarà in ogni caso un successone, con Eric Sebahire che stampa la miglior prestazione cronometrica 2012 di un 10.000 in pista corso su suolo italiano (28'56"). Anche l'amico Mimmo Ricatti fa il tempone, correndo con 29'02" il suo nuovo PB.


4 giorni dopo Carate, sono di nuovo in gara all'Arena di Milano, in quello che sarà il mio unico 5000mt della stagione. La serata è perfetta per fare il tempo e pesco dal cilindro una prova oltre le mie aspettative, correndo in 15'10"05. Anche qui, ovviamente, nuovo primato personale. Chiudo il tour de force settimanale, correndo una gara su strada in Svizzera (Camignolo), arrivando secondo dietro a Finesso, che si prende la rivincita di 20 giorni prima.

Inizia ottobre e c'è l'ultima chiamata stagionale per la pista, nel 10.000mt di Guanzate (CO). La forma è in crescita e voglio togliermi lo sfizio di far meno di 32'00". Grazie al treno allestito da Valerio Brignone, a caccia del record italiano MM45, riuscirò nell'intento, chiudendo in 31'51"50.
 Finisce quindi una stagione in pista effimera, durata solo 3 gare. Ma tutto sommato miglioro in modo netto i primati personali stabiliti nel 2011, quindi il bicchiere diventa mezzo pieno.

Una settimana dopo Guanzate, sono di nuovo in gara nella corsa su strada di Oltrona. Svolgo il compitino, arrivando quarto dietro ai tre inarrivabili Nasef, Rachik e Fontana.
A fine ottobre mi presento al classico appuntamento della corsa su strada di Erba. SI tratta della mia 10^ partecipazione consecutiva: unica gara a cui ho sempre preso parte ad ogni stagione da quando ho iniziato a correre.  Nonostante alcuni fastidi alla schiena patiti in gara, colgo una buona prestazione replicando il piazzamento di Oltrona, dopo aver regolato in volata l'amico Luca Merighi. Vince Fontana su Tahary e Scialabba.

Le prestazioni degli ultimi 2 mesi,  mi valgono in la convocazione nella rappresentativa Lombarda, nell'ambito della corsa su strada internazionale di Cuneo valevole come Coppa delle Alpi per delegazioni regionali.
Si tratta del mio debutto con la canotta lombarda e arrivo all'appuntamento forte di ottimi riscontri cronometrici negli ultimi allenamenti.
A Cuneo saprò difendermi con una prova sopra la sufficienza, seppur nel computo finale mi accorgo che avrei potuto fare una quindicina di secondi meglio. A squadre ci piazziamo terzi, battuti delle Alpi rodano francesi e dal Piemonte. Della squadra lombarda risulterò essere il secondo uomo dietro a Rachik, battendo gli amici Casagrande e Maniyka. Ritirato il grande Raf Tahary causa problemi fisici.


Una settimana dopo Cuneo, voglio sfruttare l'ottimo stato di forma per tornare in gara sulla distanza della mezza maratona, in quel di Crema.
Pesco una giornata positiva, chiudendo al 9^ posto in 1h09'12", che rappresenta la mia seconda prestazione all-time sui 21,097Km. Sono ormai tornato sui livelli di Roma. Con alcuni lavori propedeutici alla distanza, sarebbe infatti stato una formalità correre da 68'.
Si arriva a dicembre  e all'ultima gara dell'anno, nell'ambito della classica biennale di Santa Lucia a Torre Boldone.  In un ottimo contesto agonistico, andrò a cogliere il 10^ posto. Un'altra prova sopra la sufficienza, seppur non ai livelli della precedente  gara di Crema.


25 sono state quindi le gare a cui ho preso parte quest'anno, tutte portate a termine. Non chiudevo un'annata senza ritiri dal 2009.

Sul finire dell'anno c'è pure il tempo di tirare la seconda inchiodata stagionale, a causa di un problema di pubalgia. Riprendo a correre senza problemi gli ultimi 3 giorni dell'anno e..... TO BE CONTINUED.
Sarà 2013 e sarà una nuova storia. Saranno nuovi momenti in salita e nuovi momenti in discesa, come in un collinare: l'allenamento che preferisco.

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